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CHIESA PARROCCHIALE
La chiesa è stata costruita nel 1814-1817 dedicata a Sant'Ambrogio. Dalla documentazione risulta che, intorno al 1810 il parroco Don Francesco Pesenti, riteneva fosse necessaria la costruzione di una chiesa più capiente e ne affidava la progettazione all'architetto Simone Cantoni (Muggio - Canton Ticino, 1736-1818).
L'abbellimento e la decorazione interna della chiesa furono attuati fra il 1893 e il 1894 dal parroco Don Giuseppe Motta (compresa l'attuale facciata esterna).
Nel 1907 veniva edificato l'oratorio di San Giuseppe adiacente al lato sinistro della chiesa; all'interno si trovano vecchie murature della precedente chiesa cinquecentesca con l'affresco raffigurante Sant'Ambrogio, (XVI secolo) attribuito a Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone, o della scuola.
CHIESA SANTA MARIA MADRE
Si erge in una stupenda posizione con vista del lago di Varese e della catena alpina del Monte Rosa ed è stata recentemente restaurata. È stata edificata probabilmente nel XV secolo su una cappella precedente che risaliva almeno al XIII secolo, come è comprovato dagli spezzoni di muro riportati alla luce dal recente restauro del 1987/88, pietre che si possono ancora ammirare. La chiesa è stata importante punto di riferimento, testimoniato dalle sepolture sotto il pavimento. È stata sede di una cappellania dal 1449: era cioè officiata quattro giorni alla settimana da un cappellano stabile, il quale abitava nelle vicinanze e nei restanti tre giorni celebrava nella chiesa di San Giorgio a Schianno. Questo servizio religioso godeva di cospicue rendite attraverso poderi lasciati in eredità da Giovanni Antonio Bizzozero, ricco proprietario di Varese.
Al suo interno si trovano dipinti votivi dei secc. XV e XVI: San Rocco accanto ad un lacerto di presepio (con pregevole San Giuseppe), una Madonna in trono con Bambino, Sant'Antonio Abate (patrono dei contadini) e ciò che resta di una figura di santo Vescovo (Ambrogio?). Un avanzo di una crocifissione è riportata sopra la porta laterale. Sopra gli altari dell'abside e della cappella di sinistra sono posti una Madonna con Bambino e un Sant'Antonio abate con gli specifici simboli del maiale e del fuoco (invocato contro il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio). Sui muri laterali si trovano le litografie della Via Crucis donate da un emigrante morazzonese a fine Ottocento con scritte esplicative in lingua francese e spagnola.
La popolazione del luogo è molto legata a questa chiesa: è officiata settimanalmente e molto sentito è il culto verso Maria, testimoniato anche dagli ex voto posti sotto la statua mariana.
RESTI DELLA CHIESA DI S.MARIA MADDALENA
La chiesa, di origine medioevale è stata demolita nel 1967, nonostante il Card. Ildefonso Schuster nella visita pastorale dell'anno 1962 ne avesse richiesto espressamente il restauro. Costruita su un antico tempietto romano dedicato a Giove, è stata custode fedele per lunghissimo tempo di importanti epigrafi di età romana (ora riportate in chiesa parrocchiale Morazzone - Interno Chiesa Parrocchiale ). L'edificio sacro risultava dotato di un altare, una campana, tre finestre e due porte. Esternamente si trovava un portico (demolito su ordine del card. Giuseppe Pozzobonelli nel 1747) sotto il quale vi era un cimitero privo di recinzione, con il pavimento irregolare dalla descrizione tracciata da Federico Borromeo nel 1606. Resti di sepolture sono stati rinvenuti nelle campagne da scavi effettuati del 1996 e nel 2007.
Vi viene ufficiata la Santa Messa una volta l'anno, il sabato seguente la memoria della Santa (22 luglio) [attualmente sospesa a causa del pericolo di crollo dell'attigua Cascina Maddalena].
MONUMENTO IN RICORDO DEL 26 AGOSTO 1848
Si trova vicino alla piazza principale di fronte alla Villa Bottelli-Perucconi ed è stato eretto in ricordo della battaglia combattuta il 26 Agosto 1848 fra Garibaldini e Austriaci.
LA TORRE CAMPANARIA
Eretta tra il 1582 e il 1646 accanto alla Chiesa di Sant'Ambrogio. La sua costruzione è durata ben 64 anni, a causa della mancanza di fondi, essendo stata commissionata dai fedeli morazzonesi tramite le loro offerte.
Le campane sono 5, in Sib, fuse nel 1859 dalla fonderia Felice Bizzozero di Varese. Le campane sono suonate solo manualmente e sono molto apprezzate nella zona.
Per ben 65 anni, a partire dal 1892, campanaro di Morazzone fu Giuseppe Antonini detto "Zin", che suonò le campane dall'età di 15 anni fino alla sua morte avvenuta all'inizio di marzo del 1957; al tempo "si diceva in paese che se Zin andava alle campane la tempesta non cadeva a guastare i raccolti" perché "Zin spaccava le nubi e le fugava".
E fu proprio nel 1957 che il campanile restò muto parecchio tempo, ma non per la morte dello storico campanaro, ma per importanti interventi di manutenzione: la sostituzione dell'isolamento e la revisione del castello con la sostituzione delle vecchie bronzine con nuovi cuscinetti a sfera; di questi lavori si occupò la ditta specializzata Bianchi, di Varese, erede della ditta Bizzozero.
Il 25 dicembre 1909, ai primi rintocchi dell'Ave Maria la campana maggiore, spezzatosi il sostegno trasversale, si staccò e cadde fuori dal castello fermandosi fortunosamente sul parapetto della cella campanaria, con la bocca rivolta all'esterno.